SOLIDARIETA’ DI CLASSE INTERNAZIONALISTA
Esprimiamo la nostra solidarietà alla compagna Andi, militante della Commissione del Soccorso Rosso Internazionale e del Revolutionaerer Aufbau, che l’8/11/2011 è stata condannata, senza evidenti prove, dal Tribunale Penale di Bellinzona (Svizzera) a 17 mesi di carcere per una serie di azioni avvenute negli ultimi dieci anni in Svizzera, rivendicate dalla sigla “Per una prospettiva rivoluzionaria”, contro simboli del capitalismo, della controrivoluzione preventiva e in solidarietà ai rivoluzionari prigionieri rinchiusi nelle varie carceri d’Europa.
La compagna è una militante comunista che da molti anni viene perseguitata dalla giustizia borghese di vari stati europei, tra i quali l’Italia, e anche questa volta è stata colpita dalla repressione borghese perché, nel proprio paese, fa parte di organismi che esprimono un dissenso e un livello organizzativo che va a colpire gli interessi della classe dominante e si pongono come punto di riferimento politico per molti e soprattutto per le fasce giovanili in un’ottica veramente rivoluzionaria per abbattere il capitalismo e costruire una nuova società senza distinzioni di classe.
Tutto il mondo capitalista è sconvolto da una crisi economica che sta causando un notevole peggioramento delle condizioni di vita e gravi sofferenze del proletariato e in cui il sistema capitalista cerca una via d’uscita sul fronte interno attaccando ferocemente le condizioni di vita dei lavoratori e sul fronte esterno promuovendo guerre imperialiste di rapina, parallelamente a una repressione che si fa sempre più dispiegata, da un lato per imporre un consenso alle politiche di aggressione imperialista, dall’altro per soffocare le lotte e la resistenza che, a vari livelli e in svariate forme, si sviluppano in ogni paese.
Oggi, in ogni parte del mondo, gli sfruttati e i popoli oppressi si oppongono con la lotta alle condizioni di vita imposte dal capitalismo e torna imperativa la necessità di organizzarsi per abbattere questo sistema e i mille volti del suo sfruttamento. Antimperialisti, anarchici, antifascisti, comunisti, come la compagna condannata, vengono colpiti dalla repressione. Le carceri ne sono piene. Le loro colpe? Lottare e cercare di far comprendere che esiste una strada per cambiare; la via rivoluzionaria. La repressione si è fatta insistente e, via via, si farà sempre più sentire poiché per i padroni, di fronte all’accentuarsi della crisi capitalista, ogni forma di conflitto reale deve essere controllata e colpita, ogni forma di lotta deve essere cancellata.
La repressione, che da una parte tenta di impedire la costruzione di una prospettiva rivoluzionaria, dall’altra, in maniera più generalizzata, cerca di contenere la ribellione e le lotte di resistenza, dimostra sostanzialmente la debolezza di questo sistema sociale che non riesce più a regolare le contraddizioni in modo pacifico.
Le uniche risposte possibili sono proseguire nella lotta e rafforzare la solidarietà di classe internazionalista nei confronti di coloro che vengono colpiti con l’obiettivo di impedire lo sviluppo della prospettiva rivoluzionaria.
L’unica giustizia è quella proletaria.
Resistere e combattere la repressione costruendo un ampio fronte di lotta!
Solidarizzare con tutti i prigionieri rivoluzionari e tutti detenuti che lottano!
Abbattere il capitalismo!
Compagne e compagni per la costruzione del Soccorso Rosso in Italia